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"La Terra Buona"

Questo articolo è scritto non solo con l'obbiattivo di far conoscere a tutti la storia incredibile di cui narra il film, ma anche di fare delle riflessioni sui temi che vengono trattati. Il regista ha detto he il suo film vuole fare delle domanda al pubblico che lo guarda.

Buona lettura a tutti!


Un film girato in val Grande (la più grande area wildernesse in Europa) ed in val Maira, realizzato per con quasi 200.000euro di cui 80.000 raccolti tramite l'azionariato popolare a cui hanno partecipato oltre 500 persone, un record nazionale.

Nel film vengono fatte incontrare 3 storie a dir poco straordinarie, storie che ci portano a fare delle riflessioni.



La prima è quella di due medici che italiani, di Roma, che hanno studiato per diversi anni un metodo per curare il cancro, un metodo senza medicinali, ma la loro cura sembra inizialmente funzionare e le persone che si rivolgono a loro aumentano, finche un giorno muore un paziente e poco dopo un secondo. Questo fatto, riportato anche su molti quotidiani nazionali, porta i due ad essere radiati dall'albo e a sospendere la propria attività.

I due si rifugiano cosi' in val Grande all'insaputa di tutti ad eccezione di un prete di Roma. Dopo un tempo indefinito i due presentarono la loro cura in Svizzera e vennero accolti a braccia aperte in quanto scientificamente la cura funziona. Tutt'ora i due lavorano ancora in Svizzera.

La seconda storia è quella si due amici, un ragazzo ed una ragazza, abbastanza giovani, probabilmente 30enni. Lei , una ragazza forte e coraggiosa, ammalata di cancro vuole a tutti i costi trovare una cura che possa almeno migliorare le sue condizioni.

Un giorno, viene a sapere da un prete amico di famiglia, che ci sono due medici che hanno una cura che fa al caso suo, cosi decide di farsi accompagnare da un amico in val Grande per farsi curare da questo dottore che le spiegherà tutta la sua storia. Qui i ragazzi scopriranno un ambiente tutto nuovo, immersi nella natura ed in piccoli paesini di montagna quasi abbandonati.

Al termine della loro esperiana il ragazzo sceglie di trasferirsi definitivamente in un paese vicino alle valli che in cui era stato; mentre la ragazza tornò a Roma guarita.



La terza è quella di un prete che ah deciso di vivere buona parte della sua vita in un alpeggio in val Grande, in una baita, provvedendo da sé a tutto ciò che gli serviva per poter vivere.

Ovviamente nell'alpeggio da lui scelto non poteva mancare una cappelletta per le sue preghiere al signore.

Un giorno però i carabinieri del NAS vengono a sapere che qualcuno vive nell'alpeggio e durante la loro perquisizione notano molte cose che non sono a norma, ma come gli suggeri' il cuore lasciarono il tutto come stava. Ma la scoperte più grande che essi vengono a fare è che in una delle baitine il padre aveva costruito una vera e propria biblioteca con centinaia, anzi migliaia di libri raccolti in un arco di oltre 60 anni, tutt'ora questa biblioteca si trova ancora qui in val Grande, ed il santo padre è mancato nel 2014.



Questo è sicuramente un film che rimane impresso nei cuori di tutti quelli che l'hanno visto, io personalmente consiglio vivamente a tutti di andarlo a vedere e di condividere quest'articolo per far si che anche i vostri amici vengano a conoscienza di queste incredibili storie, e possano anche loro riflettere su queste tematiche.

Grazie.

PS: dalle sale del Verbano-Cusio-Ossola (le prime che l'hanno ospitato con gran successo), il film è in questi gironi nelle sale di tutto il Piemonte: Torino, Nizza Monferrato, Dronero, Cremagnola. Ci saranno anche altre date per i mesi di Aprile e Maggio in Piemonte, Lombardia e Veneto.


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